
Dall’8 settembre al 20 novembre arriva nella Capitale la 36esima edizione di Romaeuropa Festival che quest’anno ospiterà in 18 spazi di Roma ben 80 spettacoli e 155 repliche, un vasto programma articolato tra musica, teatro, danza, nuovo circo, arti digitali e creazione per l’infanzia che vedrà oltre 400 artiste ed artisti provenienti dai cinque continenti.
Ricchissima e variegata la proposta di concerti del festival, solo per citarne alcuni, il 10 settembre il pluripremiato compositore e produttore Ólafur Arnalds presenta nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica il suo monumentale album Some Kind of Peace per l’unica data italiana del suo tour europeo, mentre il 30 ottobre dal Giappone il maestro Ryoji Ikeda prosegue con music for percussion n.2 il suo percorso di analisi sulle percussioni e sulla purezza del suono da loro prodotto. Il Dream House Quartet -la super band costituita dalle pianiste Katia e Marielle Labéque, dal fondatore dei National Bryce Dessner e da David Chalmin torna il 6 ottobre al festival per un nuovo live in cui partendo dall’esecuzione di Les enfants terribles di Philip Glass intesse musiche di Meredith Monk, le prime esecuzioni italiane di brani della compositrice islandese Anna Thorvaldsdottir e di David Chalmin oltre alla prima assoluta di una nuova composizione firmata dallo stesso Dessner.
Alla sezione LineUp!, dall’8 al 10 ottobre al Mattatoio, il compito di esplorare, con uno sguardo volto alla parità di genere e all’inclusività, le nuove sonorità pop e urban nella musica italiana insieme alle identità e alle narrazioni da essa veicolate. Contaminati e reinventati, i suoni dell’R’n’B, dell’elettronica e del Nu-Jazz sono al centro di questa seconda edizione che vede protagoniste la cantante e performer italo-marocchina LaHasna, classe 1993 e insieme al producer Salam Carther, la cantautrice NAVA, nata a Teheran e stanziatasi da diversi anni a Milano dove, tra pop ed estetica camp, ha dato vita ad uno stile personalissimo caratterizzato dalla contaminazione e dalla mancanza di limiti, la producer e songwriter LNDFK, cresciuta a Napoli e figlia di due diverse culture (madre italiana e padre arabo) che ha illuminato il panorama musicale italiano con il suo album d’esordio Kuni in cui mescola sonorità jazz, neo-soul e R’n’B in un amalgama originale e alieno; la cantautrice e producer di origini metà italiane e metà colombiane Joan Thiele con il suo stile sofisticato e internazionale nel quale interseca eleganti derive R’n’B, pop e arrangiamenti d’altri tempi in un equilibrio perfetto di tradizione e sperimentazione ed Elasi, la cantautrice, compositrice e producer alessandrina pronta a fare festa con il suo sound dai confini geografici e stilistici fluidi. Completa la sezione Eclissi Talk, uno speciale waiting for Coming Out Day realizzato in collaborazione con il Gay Center per portare in scena i racconti dell’omonimo podcast ideato da Pietro Turano e prodotto da Cross Production: storie di autodeterminazione e rivincita di persone lgbtq+ accompagnate da un dibattito in sala alla presenza delle/i protagoniste/i del podcast e da guests dal mondo della scena musicale e culturale italiana.
Dal 23 settembre al 6 novembre l’incontro tra linguaggi è anima anche della sezione Digitalive dedicata all’indagine delle culture digitali, delle sonorità sperimentali ed elettroniche e di quei formati performativi che stanno ridefinendo il concetto stesso di live musicale. Ne sono esempio Distantia di Franz Rosati, il live di Libby Heaney con Nabihah Iqbal in collaborazione con RE:Humanis, la performance Beneath The Neural Waves di Sofia Crespo and Entangled Others Studio, l’augmented reality sculpture di Auriea Harvey oltre al progetto ARNA: l’Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare proposto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico a cui si affiancano le attività dedicate alla realtà virtuale proposte dal VRE – VIRTUAL REALITY EXPERIENCE diretto da Mariangela Matarozzo.