A dicembre la produttiva Bologna, ha sfornato un nuovo progetto: Bromance. Questo progetto ha a sua volta pubblicato un primo EP d’esordio e visto che io di Bologna mi fido, ho avuto il piacere di fare qualche domanda a Angelo “Gelo” Casarrubia e a Gianluca “g.Mod” Modica, rispettivamente chitarrista e bassista del suddetto progetto, tra sonorità tanto sensuali quanto violente.

“Bromance”, oltre a essere il nome del progetto è anche quello del vostro primo EP uscito il 9 dicembre 2022. Quali sono le origini del nome?
Angelo “Gelo” Casarrubia: Questo gruppo nasce da una sinergia dettata da due personalità forti che si sono incontrate e hanno trovato l’uno nell’altro il pezzo mancante. In particolare è nato dalla necessità mia e del bassista g.Mod di avere una band tutta nostra, dove poter fare quello che in altri progetti non possiamo fare. Essendo noi due molto uniti “BROMANCE” ci sembrava il nome giusto per rafforzare questa collaborazione.
Gianluca “g.Mod” Modica: Tempo fa ho pubblicato sul mio profilo Facebook una foto che ritraeva me e Gelo, se non sbaglio eravamo abbracciati o qualcosa del genere, e un amico in comune ha commentato la foto proprio con la scritta “BROMANCE”. Ci è piaciuta subito e abbiamo deciso di chiamare così il nostro progetto, essendo un termine molto rappresentativo del rapporto che ci lega. Non credo esista una parola in italiano che descriva altrettanto bene la nostra amicizia fraterna.
Vi descrivete (o descrivete i vostri brani) come decadenti/sensuali/crudi/romantici. Tutti termini che trovo interessanti e allo stesso tempo contrastanti tra loro, come a voler giocare con dei sottili equilibri. Quali sono, se ci sono, gli equilibri con cui giocate? E qual è il filo conduttore tra le vostre canzoni?
Gelo: Mi piace che tu veda questi contrasti, non erano voluti, perché nella mia testa sono tutte caratteristiche non così contrastanti tra di loro: in fin dei conti la decadenza è sensuale, così come il romanticismo ha una sua forma di violenza e crudezza. Nella nostra musica ci sono sicuramente degli equilibri, li concepiamo come dei giochi inconsapevoli che il nostro gusto e il nostro background ci porta a mettere dentro le canzoni. Il filo conduttore che lega i nostri brani è dettato soprattutto da un’urgenza espressiva viscerale, violenta e fisica che nasce direttamente dalla musica, dalla necessità di sfogare con gli strumenti tutta la rabbia propulsiva che abbiamo dentro, e che musicalmente si traduce in rumore puro, velocità e violenza, che sono gli ingredienti principali del nostro sound insieme a tutto ciò che deriva dalla musica blues e rock’n’roll.
Ora che siete usciti con un primo EP (non per spingervi a correre) avete intenzione di sfornare anche un album intero o pensate vi possa bastare questo lavoro, per ora?
Gelo: Assolutamente non ci basta, stiamo già lavorando al nostro primo album e abbiamo diversi pezzi pronti. Da pochissimo è entrato nel progetto anche Thomas, chitarrista con cui stiamo lavorando al nuovo materiale, sempre prodotto e registrato completamente da noi. Ad ogni modo l’EP che abbiamo appena rilasciato sarà accompagnato da una serie di date live e non vediamo l’ora di suonarlo dal vivo!
Com’è essere punk, a Bologna, nel 2023? Sia nella quotidianità singolare sia come “scena” e possibilità di esibirsi?
Gelo: Per noi il punk non è solo un genere musicale, bensì uno stile di vita che ci accompagna nella nostra quotidianità, un modo di pensare e di essere, un’attitudine che morirà con noi indipendentemente dalla musica che suoniamo. A Bologna esistono tantissime realtà legate al mondo del punk, perciò ci sono varie possibilità di esibirsi tra locali storici, piccoli club e centri sociali.
Ultima domanda must: 5 dischi assolutamente indispensabili in casa vostra.
Gelo: Nick Cave and the Bad Seeds – Let Love In
g.Mod: The Beatles – White Album
Marco: Can – Ege Bamyası
Thomas: The Gun Club – Fire Of Love
Peter: The Style Council – Introducing The Style Council