2018, VRec, Rock

the last drop of blood recensione

1. Cut Wire
2. The Bad One
3. Burning Eyes
4. Thorn
5. Feelings Are Trash
6 Bad Butterfly
7. The Last Drop of Blood

Western connection

I The Last Drop Of Blood sono in procinto di pubblicare il loro nuovo disco, il secondo, e per questa ragione desideriamo introdurvi nelle loro sonorità presentando qui il lavoro d’esordio, pubblicato con VRec nel 2018, registrato da Luca Tacconi nello studio Sotto Il Mare di Povegliano Veronese e prodotto da Shawn Lee (Jeff Buckley, Amy Winehouse).

Si tratta di un disco massiccio e denso, evocante più generi e per questo difficile da collocare in una specifica corrente artistica.

Il sapore è quello della polvere dei deserti americani e degli spazi, talvolta (“Bad Butterfly”, forse la mia preferita), ma non solo. Nelle sette tracce trovano spazio anche gli odori di olio da motore e asfalto del grunge di Seattle, come in “Cut Wire”, ad esempio, e non mancano sonorità che guardano al punk, come in “Burning Eyes”.

Il singolo di questa produzione è “Thorn”: quasi la colonna sonora per un ruvido e drammatico western.

Interessante anche la traccia di chiusura dell’opera che vede la partecipazione alla scrittura di Claudia Or Die (cupo e pesante il brano, oscuro e ipnotico), mentre il resto del disco esce dalla penna di Francesco Cappiotti.

Un disco maturo e compatto, sia in scrittura che in esecuzione e produzione, da ascoltare in viaggio col paesaggio che ci scorre a fianco. Non vediamo l’ora di poter sentire il seguito!

N1

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