
Oggi 4 novembre doppia uscita per la cantante, autrice, scrittrice fiorentina Susanna Parigi: fuori il nuovo album “Caro m’è ‘l Sonno”, accompagnato dal videoclip del secondo estratto “Ferma”.
Dopo l’uscita del primo singolo e videoclip di “Io sono il meno”, pubblicato lo scorso 4 ottobre, con il secondo estratto “Ferma”, prosegue il percorso del nuovo lavoro discografico “Caro m’è ‘l Sonno”, il decimo album di Susanna Parigi, artista la cui carriera è da sempre divisa tra musica e teatro.
Amata dalla critica e sostenuta da artisti come il fotografo Sebastião Salgado e il filosofo Umberto Galimberti, Susanna Parigi è stata protagonista di concerti, produzioni televisive e teatrali, collaborazioni italiane e internazionali come Pat Metheny, Noa e Tony Levin, Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e Raf.
Il singolo “Ferma”, forte di un’intensità espressiva pop, racconta la frenesia propria di questa società “liquida”, immersa in una velocità “senza limiti”, opposta alla natura “limitata” dell’essere umano, che ad un certo punto, sentendosi travolto da essa, comprende di aver bisogno di “una sospensione, di un periodo in cui niente intorno a me subisca una trasformazione”. Ed è questo eterno camminare, spesso senza meta, che viene raccontato nel videoclip di Ferma, rappresentato da una processione, simbolo di tradizione e di convenzione sociale che spesso spinge la gente a seguire la massa perché, come canta l’artista, “così si fa”.
Un altro aspetto che emerge dalle clip del nuovo singolo è quello della religione, un elemento dal duplice senso di appartenenza: la fede condivisa con gli altri che crea un senso di comunità e la consapevolezza che l’essere umano ha bisogno di credere in qualcosa di trascendente a se stesso, Dio, per non sentirsi solo. Per tutto il videoclip di Ferma, Susanna Parigi viene presentata in un ambiente unico che rappresenta una scatola, una condizione di stasi che la porta, appunto, a stare “ferma”. Questo restare immobile, però, si dispiega nel momento in cui la cantautrice raggiunge il pianoforte, ossia la musica, la sua libertà.