Every human needs a human (Coffee Records / Halidon) è un progetto realizzato nella primavera del 2021 e pensato come ponte di integrazione multiculturale tra l’Italia e il Senegal da parte di Ismaila Mbaye e dal gruppo romano La scelta.

Il videoclip, prodotto dalla Abnormal prod. con la regia di Roberto Scognamiglio, è stato realizzato al Paradise Ranch di Borgo Sabotino (LT)

Ismaila Mbaye è un volto oramai noto della musica e della televisione italiana per aver suonato coi Tribal Percussion e con la “Kilimangiaro band” su Rai 3 per ben nove anni oltre ad aver partecipato a numerosissimi spettacoli televisivi e cinematografici con alcuni dei volti più noti, da Fiorello a Checco Zalone. Ma è anche un affermato percussionista di fama internazionale che ha lavorato un po’ tutto il mondo.

La Scelta è composta da Mattia Del Forno (voce, keyboards, piano), Emiliano Mangia (chitarre) Francesco Caprara (batteria), Marco Pistone (basso). La band è attiva da molti anni ed ha partecipato con successo a diverse edizioni di Sanremo sia come musicisti sia come autori.

Oggi abbiamo la possibilità di rivolgere qualche domanda a Ismaila in occasione dell’uscita del singolo “EVERY HUMAN NEEDS A HUMAN” che lo vede come parte di questa inedita collaborazione.

Ciao Ismaila, è un vero piacere. Ormai sei un veterano dei palchi italiani ma nella tua musica riesci sempre a mantenere forti legami con le tue origini. Every human needs a human coinvolge musicisti con formazione molto differente dalla tua, come è nata questa collaborazione? L’integrazione dei temi e delle sonorità è nata con facilità?

Questa collaborazione è nata in una sala di registrazione, mi aveva chiamato Ron per registrare un suo pezzo con le percussioni afro e appena ho conosciuto i ragazzi de La Scelta con cui lui suona da tanto è nata subito una bellissima energia positiva. Lì ho capito che sarebbe stato il gruppo adatto per questo pezzo, quindi tutto è nato con molta facilità e spontaneità.

Questi sono anni in cui “trovare il lato positivo” non è semplice per tanti; in che modo pensi che la tua musica possa aiutare il tuo pubblico in questo senso?

Sicuramente abbiamo vissuto un periodo molto difficile. In “Every human needs a human” emerge l’importanza della condivisione e dell’aspetto terapeutico legato alla socialità, per cui ogni essere umano è medicina dell’altro. Non a caso il brano è pervaso da un’atmosfera di gioia e di festa, dalla voglia di ricominciare a stare insieme dopo il lungo periodo di distanziamento sociale dovuto alla pandemia.

La musica è principalmente condivisione e la tua in particolare è molto coinvolgente nelle live performances. Come è stato per te dover rinunciare a tutto questo per ben due anni? E cosa stai preparando ora che finalmente è possibile riprendere il contatto col pubblico?

È stato molto difficile, ma in qualche modo mi ha dato anche l’opportunità di riflettere tanto sull’importanza del rapporto umano e della vita in generale. Ora sono in tour con diversi progetti quindi non vedo l’ora di riabbracciare musicalmente il pubblico e di condividere con loro questa bella passione. Per dar loro ancora più forza e l’energia necessaria per affrontare con positività la vita.

Partendo dalla tua esperienza, hai la sensazione che ci sia maggiore integrazione oggi tra le culture africana e Italiana rispetto a quando hai cominciato a suonare?

Sicuramente sì, anche se c’è ancora tanto da fare per cercare di unire le culture. Sicuramente attraverso la musica che è la prima lingua di ogni popolo credo che ci si possa riuscire. È il mio grande desiderio.

Grazie per il tuo tempo e per la tua musica, speriamo di vederti al più presto sul palco!

N1

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