Michele, a Verona, rappava sulle basi con lo pseudonimo di Mario Rossi. Mario Rossi rappresenta l’italiano medio in un ambiente, quello del rap, che si rifà quasi integralmente alla musica dei ghetti delle città americane. La trap di questi anni rappresentata da noi teneva poco conto dell’italico stile e quindi ecco Mario Rossi e i suoi!
Michele il vocalist, Tobia il batterista, Emiliano il tastierista, Sebastiano il chitarrista e Kirill il bassista si incontrano e registrano un EP, uscito negli scorsi mesi, Che cazzo pretendi, prodotti da Tokio, giovane produttore veronese. Ne parliamo con Michele.

Michele, puoi descriverci in quale mood si sviluppano le cinque canzoni dell’EP?
Le canzoni sono musicalmente molto diverse tra loro; sono accomunate dalla mia osservazione dell’ambiente nel quale vivo. Sono gli spazi reali o interiori abitati da me e dai miei coetanei. Quindi troviamo la città e le sue contraddizioni, ma anche Dio oppure il modo in cui il rap viene considerato sulla scena musicale italiana.
Come nascono le vostre canzoni? Partono dai tuoi testi o sono un processo condiviso da tutti?
Di solito nasce prima il mio testo. La traccia musicale è un prodotto dell’intera band e nasce in sala prove. Lì cerchiamo le sonorità più adatte ai concetti che desideriamo esprimere.
Che percorso musicale state facendo? In che modo si evolvono il vostro suono e i vostri testi?
Suoniamo assieme dal 2019 e ovviamente siamo stati rallentati dalla pandemia. Abbiamo sviluppato un buon feeling durante le performance e quindi le sonorità che preferiamo sono abbastanza ruvide e adatte ai live. Questo ci spinge anche ad affrontare tematiche più introspettive e legate all’evoluzione che stanno prendendo le nostre vite sia musicalmente sia come abitanti del mondo.
Che importanza attribuite all’aspetto live del vostro progetto?
Il rap nasceva per strada. Sentiamo che in questo periodo storico la musica dal vivo è importantissima per noi e per i ragazzi della nostra età. Inoltre noi nasciamo in sala prove e la musica la condividiamo tutti assieme, quindi ci piace molto condividerla anche con il pubblico.
Progetti per il futuro?
Abbiamo molte idee in fase di definizione e prossimamente torneremo in sala a registrarle. Alcune di queste fanno comunque parte della nostra scaletta nei concerti, quindi se verrete a vederci avrete un bel po’ di sorprese!
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