
Nicola Righetti, in arte hellBisciu, ha da poco pubblicato il nuovo singolo “Rabid Dogs”, uscito per l’etichetta Accannone Records. Il singolo ha sonorità molto cupe e “autunnali” (ma da profondo autunno), nonostante dietro questi suoni scuri e martellanti si celi in realtà una speranza di rivalsa.
In occasione di quest’ultima uscita, abbiamo fatto due chiacchiere con l’artista e ci faremo
raccontare direttamente dall’autore il mistero che sta dietro alla canzone.
Ciao Nicola e grazie per essere dei nostri, per qualche minuto. Parliamo di “Rabid Dogs”:
ti va di raccontarci un po’ da cosa è scaturito un singolo con questi significati (che esporrai tu ai nostri lettori)?
Ciao a voi, innanzitutto grazie per questo spazio e per questa opportunità. “Rabid Dogs” è nata credo nel 2019 sulla scia del primo disco che era già completato in attesa di essere pubblicato. Il titolo di lavorazione era “Liberazioni”. Liberazioni da cosa? Probabilmente da ciò che nell’esistenza di ognuno di noi si rivela tossico per il proprio essere e per il proprio percorso. Nel brano ci sono dei versi che recitano “scappa via prima che sia troppo tardi” (get out before It’s too late) e non sono certo un invito a scappare dalle fatiche o dalle proprie responsabilità, piuttosto un invito a liberarsi dalle perdite di tempo. Essere schiavo di un cane rabbioso dove può portare? Ci sono certamente riferimenti chiari a esperienze lavorative non solo personali. Non ultimo, siamo circondati quotidianamente da pescecani, in vari ambiti. È un brano inquietante come lo sono molti aspetti della vita e dei rapporti umani che, a mio avviso, sono al collasso.
Il brano è rimasto un po’ di tempo nel cassetto perché nel frattempo ne sono arrivati altri che erano più appropriati per il concept del mio secondo disco. Però è un brano in cui ho sempre creduto molto.
Il singolo è uscito insieme a un videoclip, che sicuramente racconta ancora meglio, unendo
la forza di suoni, parole e immagini, il significato – o i significati – dentro alla canzone. Anche questo è nato da una tua idea o ci hai lavorato insieme a qualcun altro?
Ho sempre pensato che si potesse fare un video su questo brano, forse ancor prima che il testo fosse a fuoco. Ma vedevo delle immagini (la la la lallà per esempio, rido).
Finora tutti i video che sono usciti li ha girati Sebastiano Mon3sor, appassionato di cinema e
letteratura e cineoperatore nella vita, col quale fin dai banchi dell’università mi piace “lavorare
dentro una metafora” pertanto ogni volta gli propongo qualcosa che sia attinente al messaggio che il brano vuole trasmettere, diciamo un soggetto, e assieme lo sviluppiamo affinché possa essere realizzabile coi mezzi che abbiamo a disposizione. Ovviamente servono location, costumi, tempo e nel caso di “Rabid Dogs” anche molti attori. La fortuna è stata avere molti amici che hanno accettato la sfida di lavorarci infilandosi a capofitto dentro questa metafora.
Quanto pensi siano importanti il dolore e le situazioni in qualche modo spiacevoli, per la
crescita della persona e in che modo lavorano le emozioni negative, in questo senso?
Penso sia banale dire che ognuno nel corso della propria esistenza prima o dopo si trovi ad
affrontare dei dolori, probabilmente anche molti e di nature diverse. Sicuramente una volta che si consapevolizzano vanno attraversati e vissuti, ma sicuramente comportano una crescita. Le emozioni negative credo siano un limite al nostro svolgerci, bisogna sempre trovare il giusto equilibrio tra il viverle ed affrontarle e l’attenzione a non volerle vedere ad ogni costo. Ma non è una verità, è la mia visione.
Quali sono le tue influenze musicali e il tuo percorso? So che prima del tuo progetto solista hai fatto (o fai ancora parte) di altre formazioni, come bassista e chitarrista.
Le influenze sono parecchie, ma onestamente non penso mai di voler fare un pezzo “alla…”.
Credo di spaziare parecchio, pur rimanendo in una macro categoria tra il rock alternativo, l’elettronica e la psichedelia. Non mi preoccupo se questo o quel brano sono più in una direzione o in un’altra, nemmeno se sono in inglese o in italiano. Ho ascoltato i classici degli anni ’60 e i ’70 abbastanza da grande, gli anni ’80 li ho attraversati da piccolo, i ’90 che hanno avuto una scena rock italiana molto significativa e prolifica, forse sono stati il motore principale, soprattutto per le prime band in cui ho avuto modo di crescere. Mi sono trovato anche a suonare Hendrix per 17 anni e il power trio è una bella scuola. E probabilmente si sentirà parlare nuovamente dei Rosillusa.
Parliamo un po’ di concerti dal vivo: come vedi la situazione e qual è la tua? Hai date in
programma in cui potremo venire a sentire “Rabid Dogs” dal vivo?
Purtroppo per chi fa musica inedita e non è ancora inserito in circuito che fanno muovere progetti come questo, la possibilità di suonare dal vivo è piuttosto limitata. Mi sono fatto un anno e mezzo a viaggiare da un contest all’altro, spesso da solo, per poter rodare dal vivo il mio progetto e la cosa bella è stata conoscere tanti “disperati” come me che pur di suonare si buttano nell’occasione, indipendentemente dalla gara in sé. Anzi, in molti casi si crea una rete interprovinciale che crea occasioni di potersi muovere.
Il 17 ottobre alle 21 sarò in diretta su Radio emmerrecì, di Castel San Pietro Terme (BO) all’interno del programma Racconta Vinile Unplugged, dove metterò qualche LP sul giradischi e farò qualche brano in acustico, accompagnato da Fabio Gaspari.
Domenica 3 Novembre dall’aperitivo in poi sarò ospite di MRX Promotion al The Jiminy di
Domegliara (VR)
Grazie mille per la tua disponibilità e auguri per le tue produzioni!
La Scimmia Verde
