CCCP Fedeli Alla Linea live @ Mantova Summer Festival – Ph. Francesco Consolini

Si era annunciato come uno dei tour più attesi dell’estate 2024 e il formicaio di teste che riempiono l’incantevole cornice dell’Esedra di Palazzo Te a Mantova è la conferma che eravamo in tanti a non vedere l’ora di rivedere i CCCP sul palco.

Dopo una breve introduzione di Annarella Giudici è intonando “Depressione Caspica” che la voce di Giovanni Lindo Ferretti inonda una platea infervorata, in attesa di questo momento che, da qualche pulpito, fa sorgere alcuni schiamazzi, un “C-C-C-P!” ben scandito, quasi da ultrà della band, con la grinta di chi, sti Fedeli Alla Linea, deve averli visti nel posto giusto, al momento giusto.

Ripartono subito con le chitarre distorte e la batteria dritta di “Rozzemilia” per far esplodere nell’immediato il pubblico di Mantova.

Giovanni Lindo Ferretti – Ph. Francesco Consolini

Giovanni Lindo Ferretti, si presenta in un perfetto stile minimalista (camicia e gilet), mani in tasca per tutto il concerto, non spendendo una sola parola con il pubblico oltre a quelle delle canzoni, quasi come a non voler interrompere o in qualche modo disturbare la visione di quello che non è un concerto, ma un vero spettacolo tra musica, arte nomade e teatro d’avanguardia: tu ascolti le canzoni dei CCCP mentre guardi le performance di Danilo Fatur e Annarella Giudici che danno una forma visiva all’impatto sonoro di quello che è probabilmente l’unico vero, grande gruppo punk italiano.
Omelie, valzer e linee vocali come dei mantra rafforzate dalle chitarre elettriche di Massimo Zamboni e i ritmi ostinati di batterie dritte e incessanti sono da sempre la firma di una band che, un po’ come i Clash, viene semplicisticamente etichettata come “punk”, ma che, in realtà, ha portato al panorama musicale, molto più di una manciata di canzoni punk. Il titolo di punk, ai CCCP sta bene proprio perché di punk (nelle sonorità) hanno molto meno che nell’attitudine, che invece è sempre stata quella di esprimersi completamente liberi, senza confini né limiti, spiegando al mondo (senza l’arroganza di volerlo insegnare) cosa significa “punk”.

Massimo Zamboni – Ph. Francesco Consolini

La nostalgia non manca, ovviamente, da parte di chi è rimasto fedele a quella “maledetta” linea, ma non è mai patetica, anzi! Una nostalgia che fa gonfiare le “canne” della gola, fa cantare, saltare e ballare in un delirio in-controllato, come piace a noi.

Con “Emilia Paranoica” danno il massimo sul palco, passando poi per i brani che hanno segnato la loro storia e la vita del loro pubblico, come “Conviene”, “Valium Tavor Serenase”, “Spara Jurij” (introdotta dalla cover di “Bang Bang (My Baby Shot Me Down”), “Punk Islam” e “Curami”.

Ad aver accompagnato Ferretti, Zamboni, Fatur e Giudici, sul palco c’erano Ezio Bonicelli (chitarra e violino), Luca Rossi (basso), Simone Filippi (batteria), Gabriele Genta (percussioni), Simone Beneventi (percussioni, tastiere).

È sulle note di “Amandoti”, suonata solo con violino e voce, che si conclude il concerto, dopo due ore letteralmente volate.

Qui un po’ si stringono gola e stomaco, perché è il momento in cui ti rendi conto che sembra essere la perfetta conclusione di un’era, quasi una dichiarazione al pubblico.

Annarella Giudici – Ph. Francesco Consolini

Ferretti accenna un sorriso e si conclude così, con un fiume di applausi che accompagna gli inchini dei CCCP, il viaggio di chi è stato rappresentante del vero punk, completamente libero da ogni etichetta di genere, esprimendosi senza paura del giudizio popolare, ancora sul palco, ancora una volta, per guardarci tutti in faccia e insegnarci cosa significa essere Fedeli Alla Linea.

La Scimmia Verde

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