
Ciao ragazzi e benvenuti su Suono Ibrido, prima di parlare del singolo che avete pubblicato da poco, conosciamoci e presentatevi ai nostri lettori: chi sono i Black Vessel For The Saint e perché vi chiamate così?
Ciao a tutti!
Siamo una band di 5 elementi, classica formazione rock con 2 chitarre, basso, batteria e voce.
Il nostro stile è un rock alternativo, una definizione che può significare tutto e niente. Ci muoviamo tra punk e stoner, con qualche influenza grunge qua e là. In realtà, seguiamo semplicemente l’ispirazione del momento, con le nostre influenze diverse, senza regole fisse. Ci sono serate in cui ci viene naturale creare un sound molto pesante, mentre altre volte ci ritroviamo a suonare qualcosa di più vicino al punk.
Il nome della band è frutto di una serie di coincidenze. Partendo dal fondo: “Saint” è ispirato da un vecchio capitello che si trova proprio all’angolo della strada sopra la nostra sala prove. Quanto a “Black Vessel,” non è solo la traduzione di ‘nave nera’; il nome richiama un vecchio vaso che abbiamo trovato durante i lavori nella cantina che è poi diventata la nostra sala prove. Facendo qualche ricerca su Google, ho scoperto che esiste anche un monumento chiamato “Black Vessel for A Saint” in un parco di Minneapolis.
Arrivate tutti da percorsi e band differenti e non siete dei ragazzini, quindi quello che vi chiedo è: come vivete il fare musica oggi? Che differenze riscontrate in voi e nel mondo esterno rispetto a quando eravate alle prime armi?
Il modo di fare musica è l’unica cosa che rimarrà sempre uguale per noi e per tutti quelli che lo vivono in maniera viscerale.
Gli obiettivi sono differenti magari rispetto a vent’anni fa quando speravi di diventare famoso, ora lo fai perché è parte della tua vita e non puoi farne a meno, senza pressioni e con più spensieratezza, ma pur sempre perché hai qualcosa da dire.
Purtroppo è il mondo esterno che è cambiato in peggio ma non diciamo nulla che non si sappia già per quel che riguarda questo e altri argomenti.
Speriamo sempre che vengano premiati i veri artisti, quelli che abbiano qualcosa di vero da far sentire e dalle vere capacità, in questa era dove il fake è dietro l’angolo e il futuro non lascia presagire niente di buono nel settore artistico/creativo.
Qual è il vostro approccio alle canzoni? Create tutti insieme o c’è chi crea e chi “esegue”?
Un po’ e un po’… non c’è una regola, tutti contribuiscono in maniera differente su una traccia o l’altra.
Raccontateci un po’ chi è questa “Dirty Lady”
“DIRTY LADY” è un brano piuttosto particolare, difficile da incasellare in un genere preciso. La prima versione aveva un’atmosfera da new romantic, quasi Duran Duran, e il ritmo era decisamente più lento rispetto alla versione finale. Poi abbiamo aumentato i BPM, aggiunto distorsioni, e inserito un bridge in stile protopunk alla Stooges. Così è nata la Lady sexy e aggressiva che abbiamo registrato. Il testo esplora una figura femminile sfuggente e misteriosa, spinta dal desiderio di sfidare le convenzioni e vivere senza regole, forse per necessità. È un personaggio affascinante e attraente, ma al tempo stesso enigmatico e imprevedibile.
5 album che dovrebbero essere in ogni casa
Guarda siamo in 5… Dovresti darmi almeno 15-20 possibilità per cercare di prenderci con tutte le preferenze.
Beh dai i classici ci sono tutti… ascoltate la nostra Playlist su Spotify e trovate una bella compilation di tracce interessanti che ognuno dovrebbe quantomeno conoscere.
Progetti futuri o lavori in corso
Andiamo avanti a registrare… abbiamo altri 5 singoli che devono uscire prima di fine anno e una decina di pezzi nuovi da registrare in autunno.
Il 27 settembre abbiamo una data e poi ci mettiamo al lavoro fino a fine anno.
Il 13 Settembre uscirà il prossimo singolo “TIRED” su tutte le piattaforme streaming.
