2024, NiRi, Cantautorato

- Tugudu
- Policeman
- Sadisfaction
- Bruce Là
- Station Vegan
Giochiamo a fare la musica?
Ci sono stati Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana ma il regalo più bello ce l’hanno fatto i Dirúpators con il loro nuovo EP. Due singoli erano già usciti, “Bruce Là” e “Station Vegan”, e già da questi titoli dovreste aver capito che ai Dirúpators piace divertirsi. Sono in due ma valgono per dieci. Sono in due e conoscono benissimo i propri strumenti (Cinzia Zaccaroni – basso/voce e Daniel Dencs Csaba – batteria/elettroniche). Quando hai padronanza dello strumento puoi permetterti di giocarci infatti le canzoni dei Dirúpators somigliano ai bambini che si rincorrono nel parco, indiscutibili esperti della creatività ludica.
I riff di basso, rigorosamente in slap e fingerpicking, danno il via a ritmiche spesso frenetiche ottimamente sorrette dai groove di batteria spezzati, nervosi, alternati a interventi di pattern elettronici. Su questo guazzabuglio organizzato viaggiano soavi le doti canore di Cinzia creando un efficace contrasto fra durezza e dolcezza. Parafrasando Mario Brega: “sta mano po’ esse fero e sta voce po’ esse piuma”.
Rimpiango un po’ il fatto che i testi non siano in italiano. È un mio limite, non voglio colpevolizzarli. Non so quanto sia importante il significato del testo nelle loro canzoni. L’istinto mi porta a pensare che sia esigenza primaria la musicalità della parola piuttosto che il senso della stessa ma potrei sbagliarmi. Alcuni pezzi, come “Bruce Là”, sono addirittura poliglotti mescolando diverse lingue. Stiamo giocando con la musica, perché non farlo anche con le parole?
Non abbiamo bisogno di definizioni o di accostamenti stilistici per descrivere i Dirúpators, non ci servono, basta ascoltarli per capirli. L’unico brano in cui si sente una vicinanza prepotente con altri artisti è “Sadisfaction” che sembra eseguita da Björk e Less Claypool. Il riff di basso introduttivo ci riporta subito a “My name is Mud” dei Primus mentre il timbro vocale ha inflessioni degne della cantautrice islandese.
Padre Gutiérrez
