Ilaria Pilar Patassini Niagara

A quattro anni di distanza dal suo ultimo lavoro, la cantautrice ed interprete romana torna sulla scena musicale con un brano dove la canzone d’autore si arricchisce di jazz e sudamerica, anticipando l’uscita del nuovo disco di inediti già presentato in anteprima alla Casa del Jazz di Roma lo scorso febbraio.

“Niagara” così come tutte le altre tracce dell’album vede consolidato il sodalizio di Ilaria Pilar Patassini con il chitarrista, arrangiatore e produttore artistico Federico Ferrandina che prosegue in questo nuovo lavoro la collaborazione già presente nel precedente album ”Luna in Ariete” (2019).

Il titolo del brano prende spunto dalla celebre performance dell’acrobata Maria Spelterini, prima donna che nel XIX secolo riuscì ad attraversare su una fune le cascate del Niagara ripetendo più volte il percorso. La canzone si espande in maniera elegante e malinconica diventando di fatto una riflessione ampia che parte dalla fine di un amore per arrivare all’epocale rivoluzione di rivedere sia concetto di fallimento che quello di liberazione da quel carico mentale che è stato fino adesso appannaggio femminile.

Maria Spelterini è stata una funambola italiana ed è stata la prima e forse l’unica donna ad aver attraversato le cascate del Niagara, nel 1876” – spiega Ilaria Pilar Patassini – un attraversamento impossibile si direbbe, una performance fortissima e fortemente simbolica: nelle relazioni, nelle dimensioni familiari e lavorative le donne cercano di tenere insieme tutti i pezzi, preservare gli equilibri, il ruolo ancillare, conciliare l’inconciliabile. Siamo funambole del quotidiano non perché – come erroneamente si dice – siamo “naturalmente multitasking” ma perché la società fino a questo momento ce lo ha imposto. Diventa necessario quindi imparare a lasciare andare, cambiare punto di vista sul concetto di “fallimento”, arrivare a percepire di non volerla più una fune abbastanza lunga che colleghi le due sponde perché, anche se ci si sente precipitare, alla fine “la verità è semplice / non scivola / ma resta in piedi”

Anche il videoclip di NIAGARA ripercorre il tema del fallimento e della ricostruzione. Girato in un cantiere edile senza attività, in una casa a metà e dentro una piscina vuota – entrambe in attesa chi dell’acqua chi di nuove mura – il video vuole trasmettere la sensazione di come la fine coincida sempre con l’inizio. I colori pastello e le atmosfere desaturate e intangibili riportano ad una fotografica vintage e a una condizione quasi onirica in cui tutto è ancora possibile, possibilmente più di prima.

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